Una guida – non guida su cosa visitare a Copenhagen tra hipster mood, hygge style, design ed architettura.
Non era la prima volta che visitavo il Grande Nord, in passato sono stata in Norvegia e in Svezia, così prima di partire nella mia testa girovagavano immagini di case in legno dai tetti spioventi e dalla facciate tutte colorate. Essendo poi Copenaghen (o Copenhagen) conosciuta indiscutibilmente come la terra del design fare il paragone, per ricerca stilistica nella realizzazione di locali ed attività, con l’altra capitale del design (Milano) era quasi inevitabile. Ecco, nella mia testa le aspettative che si erano andate a formare prima di partire erano uno strano mix di questi due fattori. Quasi come il trovarsi avvolto dal design in ogni dove!
Ma, come quando si parte carichi di grossissime aspettative, non è sempre facile confermarle!
Copenaghen è una città davvero bella che, se anche inizialmente ha deluso le mie aspettative (ammetto), ha invece saputo nel corso della vacanza (una volta scoperta ed esplorata) conquistarmi per la sua unicità ed i suoi contrasti tanto da farmi desiderare di ritornarvici presto.
In questo mio viaggio ho trovato inoltre molto utile andare a segnarmi nella mappa che vedete qui sotto tutte le indicazioni (siano esse locali per andare a mangiare qualcosa, negozi di design, architetture o posti in generale da visitare) che trovavo interessanti per il mio viaggio ma mano che leggevo blog post, siti di viaggio o guide. In questo modo ho avuto tutto raccolto in un unico supporto e facilmente accessibile anche senza internet una volta in loco (grazie alla geolocalizzazione che nei cellulari è sempre attiva).
Cliccando sull’icona in alto a dx della Google map “full screen”, potrete vedere la mappa a tutto schermo con qualche indicazioni e note.
Informazioni utili
- Essendo una città non di certo economica io ho trovato molto utile la Copenhagen Card che mi ha permesso di accedere a tutti i mezzi (Copenhagen sembra una città piccola, in realtà è davvero molto estesa essendo divisa per distretti) a musei/strutture al costo della carta (sommando il costo dei singoli biglietti vi accorgerete presto che ne vale la pena). La card comprende anche il trasporto dall’aeroporto alla città e viceversa (facilmente raggiungibile con linea diretta o via treno o via metro).
- Se decidete di non fare la Card ed optate per acquistare biglietti singoli della metropolitana ricordatevi sempre di obliterare il biglietto, non ci sono tornelli ed è facile scordarsene (la city card non va invece obliterata).
Non Solo Food ne ha spiegato il funzionamento in maniera puntuale:
“Vi spiego come funziona ora, perché forse non è immediato il meccanismo per chi viene da fuori. Non c’è più il classico biglietto cartaceo, ma c’è una tessera magnetica con la quale si farà il check-in all’inizio del percorso ed il check-out al termine, ma se durante il percorso cambierete mezzo dovrete continuare a fare check-in ogni volta che salirete. Il check-out lo farete solo al termine del vostro viaggio.”
- Solitamente in tutti i locali c’è la wi-fi per cui chiedete senza problemi la password.
- Le cucine dei ristoranti tendezialmente chiudono presto la sera, così anche i negozio e musei hanno orari ben diversi dai nostri. Vi invito a verificarli nel portale turistico di Copenhagen.
- Avendo visitato Copenhagen a fine febbraio ho visto nell’utilizzo dei mezzi pubblici l’unica opzione praticabile (ha anche nevicato in quei giorni), in realtà per chi andasse nella bella stagione consiglio di spostarsi in bicicletta. Ci sono diversi punti di noleggio e la città è servita in modo eccellente dal punto di vista delle piste ciclabili.
Dove dormire a Copenhagen
Per dormire ho optato per una soluzione che risultasse il giusto connubio tra design, un costo ragionevole, pulizia e un’ottimale collocazione. Per quest’ultimo aspetto cercavo un posto che risultasse comodo per gli spostamenti di giorno e che la sera mi permettesse di essere in un distretto ricco di locali per cenare o anche per bere qualcosa dopo cena.
Alla fine, senza in realtà essermene resa conto, ho alloggiato nello stesso posto de Il Pampano: Urban House è un ostello/pensione di design collocato nel quartiere di Vesterbro, la zona più eclettica di Copenhagen. Devo dire che è stata una scelta azzeccata, infatti è vicinissimo alla stazione dove da lì parte la metropolitana, nelle vicinanze vi era anche una fermata dell’autobus e comunque il centro era facilmente raggiungibile a piedi. E’ un ostello sì ma in realtà è ben molto altro. E’ infatti ideale anche per famiglie (sono disponibili camere dedicate) o coppie, anche in questo caso si possono scegliere camere doppie come la nostra (piccolina ed essenziale ma pulita).
L’ambientazione è tutta hipster e devo dire che rispecchia in pieno la città. Al piano terrà vi è un bar dove poter fare colazione con prodotti bio, non ho sperimentato ma credo si potesse anche pranzare e cenare, ho invece sperimentato la possibilità di ordinare un cocktail per il dopo cena! L’ostello prevede una sala relax con un biliardo, calcetto e spazi per la lettura, una lavanderia, una sala cinema/tv, una cucina ad uso degli ospiti con annessa sala da pranzo, un cortile esterno attrezzato e l’ideale per serate estive.
Vedere Copenaghen da un punto di vista diverso
- Un giro in battello (dura un’ora circa e parte da Nyhavn) vi permetterà di vedere la città senza dubbio da un punto di vista diverso ed insolito, quello dal mare. E’ un’opzione semplice che vi consentirà di dare una rapida occhiata alla città dandovi la percezione della sua estensione e fornendovi una prima valutazione sui posti da visitare o invece da trascurare perchè già visti dal battello.
- Salire in cima alla Rundetarn al tramonto è un’esperienza unica. E’ la famosa torre rotonda della capitale, un tempo osservatorio astronomico, oggi spazio espositivo, alla cui cima è possibile accedere ad una terrazza panoramica sui tetti di Copenhagen.
I musei di Copenhagen
Essendo la mia prima volta a Copenhagen ho inevitabilmente seguito alcuni itinerari tipicamente turistici. Perchè? Perchè sì, perchè secondo me ci stanno anche questi soprattutto se si parla d’arte.
- Ed infatti il museo che vi consiglio di visitare è lo Statens Museum for Kunst, dove poter ammirare dipinti di Bruegel, Rubens e Rembrant, Matisse, Picasso e tanti altri.
- Mentre per la Ny Carlsberg Glyptotek mi esprimo con un Nì, nel senso che essendo una raccolta di gessi di studio, che hanno dato vita ad opere famose, o siete dei grandissimi intenditori di scultura oppure non vi impressioneranno come le opere stesse. Detto questo, è un posto assolutamente ricco di fascino e lo è ancor più la sua caffetteria ambientata in un giardino d’inverno,dove merita prendersi uno spuntino.
- Altro Nì lo rifilo senza dubbio, e a mio malincuore, al Design Museum(Kuntindustrimuseet) che espone il meglio dell’arte decorativa e artigianale, nonchè modelli di arte industriale, dal Medioevo ad oggi ed una speciale a tema sedie. Non so in realtà perchè non mi abbia entusiasmato, forse dato che Copenhagen è la capitale del design mi aspettavo da questo posto qualcosa in più che una pura carrellata di prodotti. Anche di questo posto la caffetteria è molto carina. Su questo museo lascio la porta aperta, perchè vorrei ricredermi magari con una visita futura. Diversamente, tornando indietro, avrei voluto visitare il Danish Design Center, un edificio eclettico progettato da Henning Larse, che forse avrebbe fatto maggiormente al caso mio.
- Il Danish Architetture Center è sicuramente una tappa da mettere nell’itinerario. Ospita mostre di architettura con modelli, disegni e fotografie oltre ad una vasta libreria ed archivio storico.
Le architetture in città
Come dicevo inizialmente Copenhagen è la città dei contrasti. Città in cui si possono apprezzare facciate dallo stile olandese, edifici dal rigore tipico dell’Europa dell’Est, così come facciate colorate come più ci si aspetterebbe da una capitale del Nord (per la verità sono visibili in una parte abbastanza contenuta, ovvero nella zona del vecchio porto di Nyhavn), edifici decorati da graffiti (soprattutto nel quartiere di Vesterbro), e poi interventi architettonici moderni mozzafiato!
Ecco, secondo me la città dal punto di vista architettonico ha davvero molto da dire, più che del design a mio avviso.
Cosa visitare a Copenhagen da questo punto di vista?
L’area sicuramente più interessante su questo tema è rappresentata dalla zona sud di Copenhagen, in città il quartiere di Christianshavn. Ci si lascia alle spalle Nyhavn per trovarsi subito a sinistra lo Skuespilhuset (il teatro in cui vanno in scena opere drammatiche), progettato da Lundgaard & Tranberg, e frontalmente sempre sulla sinistra l’Operahuset (il teatro utilizzato per il balletto e l’opera), progettato da Henning Larsen.
Alla destra invece il centro residenziale Krøyers Plads realizzato da Vilhelm Lauritzen Architects e dallo studio COBE. Sorge lungo il fronte del porto di Copenhagen dove storicamente si concentravano i magazzini di stoccaggio delle merci in arrivo in partenza dalla capitale danese; una zona in pieno rinnovamento, dove si concentrano il Dansk Arkitektur Center e il nuovo ponte pedonale/ciclabile Inderhavnsbroen che collega il quartiere di Christiania a Nyhavn, il punto più turistico della città.
La biblioteca reale o diamante nero anch’essa spicca sulla riva del mare, ma giù a destra. Qui merita una visita (l’ingresso è gratuito) per ammirarne le geometrie ed i contrasti tra l’ala moderna e antica. Esattamente di fronte è visibile il Cirkelbroen (The Circle Bridge) di Olafur Eliasson.
Scendendo ancora sulla riva a destra troviamo l‘harbour Bath Islands Brygge, delle piscine d’acqua marina molto amate dai residenti. Il progetto è di BIG architects.
A nord di Copenhagen invece vi segnalo Superkilen park progettato da BIG architects, uno spazio urbano collocato nel quartiere di Nørrebro diviso in tre aree dove praticare sport all’aria aperta.
La luce di Copenhagen
Gente qui la luce è pazzesca! Non ve lo riesco a spiegare ma ora capisco il perchè, nel curiosare i tanti profili Instagram danesi che seguo, le loro foto sono pazzesche! E’ piena, intensa quando in pieno sole e allo stesso modo decisa quando è ora di generare ombre assolutamente instagrammabili (come direbbero le mie colleghe Violetta o Camilla). Per cui il consiglio che vi do è di sperimentare tanto con la reflex, ne usciranno facilmente dei capolavori.
[…] di Camila, assieme a tanti altri di cui vi parlerò presto, quando stavo pianificando il mio viaggio in Danimarca trovandolo molto […]