Finalmente ho la possibilità di iniziare a raccontarvi le esperienze fatte a Milano durante le giornate di Salone e Fuorisalone. Tante sono le immagini e spunti raccolti grazie a quest’evento e conto di farvene partecipi con post e raccolte di foto, anche tramite il mio account Pinterest e Facebook.
In questa mole di informazioni, emozioni e suggestioni decido di iniziare la mia condivisione dall’evento e dalla situazione che ho trovato forse più coinvolgente e stimolante. Mi riferisco all’evento, a cui ero stata gentilmente invitata, “LAGO meets the bloggers” che si è tenuto nell’Appartamento LAGO in zona Brera, Milano.

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L’Appartamento LAGO, per chi non sapesse, è un esperimento abitativo e culturale.
Un vero appartamento realmente abitato e interamente arredato con i prodotti LAGO, il cui proprietario, appassionato di design, si impegna ad aprire periodicamente le porte ai visitatori, organizzando ed ospitando al suo interno eventi culturali di vario genere.
Svariati sono gli Appartamenti LAGO in Italia e all’estero ma questo esperimento ebbe inizio proprio con l’Appartamento di Milano nel 2009, in occasione del Salone del Mobile.

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Era la mia prima volta in un Appartamento LAGO ed è stata un’esperienza entusiasmante! Per quanto avessi letto a riguardo e nonostante fossi da sempre appassionata del marchio, ero un po’ scettica, convinta che fosse il solito “bla bla bla” e di trovarmi nel classico ed asettico showroom in cui “no foto”, “don’t touch”…etc..con mia grande gioia e stupore invece la realtà in cui mi sono trovata era ben diversa. E’ stato un po’ come trovarsi ed essere accolti da una famiglia di creativi, curiosi, professionisti, appassionati, in cui ognuno poteva oltre che vivere a pieno e in prima persona il design, intrecciare e generare “energie” e situazioni con le persone presenti, dando così unicità e fascino al luogo stesso.

play the change

Quest’anno, in occasione del Fuorisalone 2013, l’Appartamento di via Brera 30 è stato più che mai trasformato in un vero e proprio laboratorio, aperto al pubblico e ad ogni sorta di contaminazione creativa. Con lo slogan “Play the Change“, LAGO ha voluto esprimere l’intenzione di farsi motore di cambiamento, aprendosi alla condivisione di un nuovo modo di intendere il design, ponendo la persona al centro e reinterpretando gli spazi abitativi nel loro complesso in funzione delle nuove esigenze dell’uomo moderno.

Due i progetti presentati in occasione del Fuorisalone e che si sono svolti nell’Appartamento: RE-DESIGNER – Play the Immagination e LAGO MAKERS LAB – Play the Materia.
Mentre il primo progetto si pone l’ambizioso obiettivo di ridefinire gli standard dell’interior design del futuro, attraverso la creazione di una Community internazionale di professionisti, provenienti anche da discipline diverse, con il secondo, a cui ho avuto modo di essere spettatrice, LAGO riporta al centro l’arte del “saper fare”, che tanto ha reso celebre il nostro Paese in tutto il mondo, mettendo a lavoro, insieme e dal vivo, makers e artigiani specializzati nella lavorazione di un dato materiale. I migliori pezzi che avranno origine da questo progetto andranno a costituire la collezione di oggettistica “LAGO Objects“, che sarà in vendita a partire dal mese di maggio.

L’iniziativa LAGO MAKERS LAB – Play the Materia, realizzata in collaborazione con Make Tank, prevedeva quindi un confronto tra artigiani e makers di spacifici materiali ogni giorno diversi.
Ecco alcuni protagonisti e i loro prodotti che, grazie a quest’iniziativa, ho avuto il piacere di conoscere:

Metallo

Tra i makers selezionati vi è Giovanni Casellato, capace di dar vita a oggetti di utilizzo quotidiano utilizzando con grande abilità un semplice filo di metallo piegato. La sua collezione si chiama “Filodolce” e racchiude in se una serie di piatti, bicchieri, posate, ma anche scarpe, lampade, portariviste e molto altro.

Hanno partecipato inoltre Filippo OliosoRabatto e Giovanni Scafuro.

Legno

Tra i protagonisti troviamo Nicolò Bottarelli che con ALBURNO, studio di comunicazione e brand di design artigianale, presenta la sua prima linea di giocattoli in legno.

Pelle e tessuti

Paola Colombo Pollaz ” che grazie all’amore per il cucito è riuscita a dare vita e tridimensionalità a tutti i suoi disegni. Le sue creazioni sono state esposte sia in Italia che all’estero e sono in vendita in diversi negozi online e non.

Ilaria Caliri, “Airali-handmade“, si occupa di accessori a maglia e uncinetto, i suoi amigurumi, letteralmente giocattoli lavorati all’uncinetto, ovvero l’arte giapponese di lavorare all’uncinetto o a maglia piccoli animaletti o creature antromorfizzate. Il nome è il risultato delle parole giapponesi ami, che significa lavorare a maglia o  all’uncinetto, e nuigurumi, che significa peluche.

Raena Farahbod, nata a Teheran, aniziata all’arte di lavorare a maglia dalla madre, realizza prodotti fatti a mano che hanno un rapporto speciale con le persone, gioielli di maglia con inserti in materiali diversi, che rappresentano una “seconda pelle” per chi ha la fortuna di indossarli.

Ceramica

Francesca Tomasini, Bifranci Ceramica,  produce oggetti di uso quotidiano, progettati da un’idea originale e poi realizzati e decorati interamente a mano. Ogni oggetto è un pezzo unico ed è riconoscibile per la sua unicità.

Federica Bubani, FedericaBubani Art/design, dopo aver aperto il suo studio, per sette anni si è dedicata alla ricerca dei materiali utilizzando la ceramica e la tecnica raku.

Come dicevo, è stata un’esperienza entusiasmante che mi ha dato modo di conoscere persone in gamba che con il loro riprendere in mano le vecchie arti artigiane, quasi abbandonate, ne hanno fatto sapientemente del buon design. Ho avuto modo di partecipare a momenti creativi ma anche di riflessione, riflessioni su un futuro, che all’oggi pare assai incerto, ma che grazie a quest’esperienza fa, nonostante tutto, ben sperare.
Ho deciso così di condividere prevalentemente video in cui fossero gli stessi protagonisti a parlare. Qualora inoltre vi andasse di scorre le immagini di quei momenti vi invito a consultare la relativa cartella Pinterest e il relativo album Facebook .