Tante sono le idee e le nuove rotte in cui vorrei portare questo blog. Le appunto su di un quaderno, sono tante e non sempre vedono la luce del sole. Altre volte restano lì a maturare per poi essere ripescate nel tempo. Così vale anche per i temi da trattare e le tante suggestioni o esperienze in cui mi imbatto come blogger e come interior designer. Appunti su appunti che spesso non riescono a stare al passo con la velocità di condivisione tipica della comunicazione del web. A volte mi chiedo se questo continuo condividere, l’essere sempre presente, in ogni momento, su tutti i social, faccia diventare tutto troppo sfuggevole. Mi chiedo anche se sia meglio far scivolare tra le dita più lentamente i contenuti, arricchendoli con qualità e una sedimentazione che ne faccia emergere un’analisi più approfondita.

Ok, ho divagato un po’ ma non più di tanto. Nel senso che l’home tour di cui vi parlo in questo post riguarda un’esperienza fatta durante la scorso Fuorisalone 2017 ed apparentemente potrebbe sembrare notizia o tematica già datata. Secondo me no e vi spiego perchè.

Ammetto di aver volontariamente lasciato trascorrere un po’ di tempo perchè lì per lì l’allestimento in sé poteva sembrare un qualcosa di apparentemente già visto in questi ultimi mesi: nuance colore in stile anni ’60, geometrie, ottoni…..e così via.

the visit_corridoio

Ho dovuto attendere per raccontarvi di questo home tour proprio perchè volevo trovarne la chiave di lettura: non poteva essere solo questo.

The Visit” è un appartamento allestito dal Studiopepe. Focus di questo styling è l’esperienza, la casa vista come la trasposizione fisica del nostro modo interiore. “Un luogo in cui la bellezza ci avvolge e ci accompagna nel quotidiano.”

the visit_illuminazione

the visit_dettaglio camera

The Visit di Studiopepe ha la struttura di un appartamento milanese dei primi dell’Ottocento: un susseguirsi di stanze con ampie finestre, stucchi e parquet a spina di pesce. Alcuni spazi sono stati ridisegnati attraverso l’utilizzo di tende poste scenograficamente tra una stanza e l’altra. Ad arredare questi spazi il meglio degli arredi firmati da grandi Maestri come Gio Ponti, Vittoriano Viganò, Jean prouvè, Angelo Mangiarotti e Ettore Sottsass.

the visit

the visit_camera da letto

the visit_il bagno

La percezione è quella di stare ad attraversare un quadro composto da stratificazioni stilistiche. Credo che la chiave di lettura di quanto visto a “The Visit” non sia tanto la mera messa in scena di un appartamento arredato con gusto e di tendenza, ma più come l’aprire le porte di un laboratorio in cui portando all’eccesso quasi i cromatismi e la ricerca del dettaglio sia in realtà espressione di ricerca. Le stesse porte e finestre sono state inglobate nel più ampio disegno di wall drawing. Le stanze così si susseguono in un gioco di rimandi cromatici e di pattern.

Non ho visitato una casa. Ho visitato un laboratorio stilistico.