Diario di viaggio: 1 maggio | la partenza e il primo giorno di tour della Toscana.

Ok, ammetto che non è stata proprio una furbata partire il primo maggio e che non è stata tra le migliori “partenze intelligenti” della storia…..infatti, emozionati per il gran bel tour della Toscana che avevamo pianificato, partiamo da Padova sulle 9.00….ma il nostro entusiasmo viene presto tacitato dal pesante traffico presente in autostrada, già ben prima si arrivare a Bologna………..moooooolto bene!

maisonlabtoscana-cantina-antinori-entrata
Il programma prevedeva di procedere spediti lungo l’austostrada, fino al casello di Bargino per dedicare buona parte della giornata alla visita delle splendide Cantine Antinori e godersi con tranquillità la prima parte della Valle del Chianti. Ecco…così non è stato causa traffico intensissimo fino a Firenze che c’ha visto costretti a percorrere un bel tratto di statale, allungando di molto il nostro percorso e facendo slittare al primo pomeriggio le visite previste già per l’ora di pranzo. Beh poi, volendo vedere l’altro lato della medaglia quella statale è in realtà un tratto di strada davvero molto bello, anche motociclisticamente parlando, che porta ad attraversare il Passo della Raticosa e Futa. 😀
Saltata anche la pausa pranzo prevista presso le Cantine Antinori, abbiamo ripiegato in con una veloce sosta al Passo della Futa dove un panino con il saporito prosciutto toscano e un tè caldo hanno placato fame e freddo di questa prima giornata di viaggio davvero molto ventosa.

Qui sotto vi ho inserito il percorso che effettivamente abbiamo fatto in questa prima tappa del tour e cliccando qui trovate la galleria di foto relativa:

Cantine Antinori

Un tempio dedicato al vino, ma soprattutto un omaggio al paesaggio toscano e alle sue vigne. Inviolato, anzi abbellito dalle maestrie dell’uomo, come succede da secoli nella campagna toscana. Siamo a Bargino, nel Comune di San Casciano Val di Pesa, mezz’ora d’auto dal cuore rinascimentale di Firenze, ed è qui che i Marchesi Antinori hanno deciso di far nascere la loro nuova Cantina nel Chianti Classico.
La Marchesi Antinori trasferisce la maggior parte degli uffici dell’azienda, dal nobile palazzo in “pietra forte” di piazza Antinori, acquistato nel 1506 da Niccolò Antinori per “4000 fiorini larghi di grossi”, per dar vita a un capitolo rivoluzionario della storia della famiglia. Molto più di una Cantina, dunque. Marchesi Antinori nel Chianti Classico è un labirinto di volte e volumi sinuosi, che danno forma al nuovo quartier generale di un’azienda che del vino e del suo terroir si nutre e nutre da generazioni.

La porta di accesso alla nuova Cantina, quasi invisibile dall’esterno, è ai piedi di questo manto verde, a poche centinaia di metri dall’antica (e bellissima, aggiungo io!) via Cassia, sulla direttrice strategica tra Firenze e Siena.
Tutto è nascosto, interrato. Come un pregiato vino si apprezza a piccoli sorsi, così questo straordinario atelier dedicato al vino si scopre piano piano, superando curve e approdando su una terrazza che si affaccia sulla campagna.

maisonlabtoscana-cantina-antinori-esterni
Il progetto architettonico nasce nel 2005, ideato dall’architetto fiorentino Marco Casamonti, uno dei soci fondatori dello Studio Archea Associati, che ha voluto un edificio intimamente legato alla natura dalla grande valenza artistica e paesaggistica; per questo ha scelto materiali naturali e toscani, la terracotta di Impruneta, la pietra, il ferro Corten.
L’ingegnere Paolo Giustiniani dello Studio Hydea, anch’esso fiorentino, si è occupato della Direzione lavori e dell’engineering di questo audace e straordinario progetto. La realizzazione della cantina è stata curata da INSO Spa in qualità di General Contractor.
Questo edificio arioso è il luogo di produzione di vini come Villa Antinori, Marchese Antinori Chianti Classico Riserva, Vinsanto del Chianti Classico, Pèppoli Chianti Classico e dell’olio extra-vergine Pèppoli.

maisonlabtoscana-cantina-antinori-scala
La struttura è stata ideata per consentire la vinificazione ‘per gravità’, in totale assenza di pompe meccaniche: questo consente un importante risparmio energetico e un utilizzo funzionale dello spazio sottostante i serbatoi, per un lavoro più dinamico ed efficiente, oltre ad un grande rispetto per il prodotto. La vinificazione a caduta è infatti un metodo che permette una lavorazione delle uve meno traumatica, per un risultato che si ritrova nel bicchiere: il vino è più equilibrato, elegante e con tannini più morbidi. Tutto parte dal piano più alto, quello dell’arrivo delle uve, dove mani esperte procedono alla selezione degli acini: solo i migliori sono scelti per dar vita ai grandi vini della cantina. La pigiatura avviene con un sistema dolce di rottura degli acini. La selezione è triplice: vigneto, grappolo, acino.

maisonlabtoscana-cantina-antinori-cantina
Massima è stata l’attenzione all’ambiente: bassissimo l’impatto ambientale e bassissimo il consumo energetico. Le temperature necessarie per affinare il vino in barrique sono frutto della terra e non di impianti di refrigerazione. Come al tempo dei Medici. Quando la neve veniva raccolta in luoghi esposti a nord, freschi e umidi, in sotterranei e nelle cosiddette Neviere, per mantenere freschi cibi e bevande anche d’estate. Marchesi Antinori nel Chianti Classico è stata progettata ispirandosi anche a questo principio: mantenere la temperatura ideale per la produzione e la conservazione del vino in modo assolutamente naturale.

La cantina Antinori, prima vera tappa di questo nostro tour della Toscana. Non vi nascondo che da architetto visitarla è stato un vero mix di emozioni! In questo blog dò ampio spazio ad arredamento e soluzioni smart o economiche per rinnovare casa, ma trovarmi circondata da una così bella architettura, ricca di dettagli costruttivi di elevata fattura, materiali pregiati oltre che una filosofia progettuale non di certo da tutti i giorni, mi ha fatto un po’ ritornare alle origini, ai progetti “utopici” (diciamocelo..) disegnati nei tempi universitari o ai progetti complessi seguiti nei vari studi di architettura con cui nel tempo ho collaborato. Belle sensazioni, forte entusiasmo…tutto è riemerso in un sol colpo e a questo blog, come ad un confidente o ad un caro amico, ammetto che la bella architettura, quella anche complessa ed articolata da progettare, se vogliamo, un po’ mi manca..

maisonlabtoscana-cantina-antinori-arte

Ma torniamo a noi…al nostro tour della Toscana….

Siamo qui, in una delle più suggestive cantine italiane, dove si produce pregiatissimo vino……………vuoi non gustarlo?! Detto fatto ci rechiamo nel bistrot/ristorante della struttura, Rinuccio1180, per fare un pre-pre-aperitivo (lo so, sono le 16.30 e siamo in moto….ma non si può non assaporare almeno una di queste squisitezze!).

La scelta ricade su “l’ultimo bicchiere” ovvero una selezione di pecorini e marmellate e un calice di vino bianco (lo sooooooo…”..vai nella terra del Chianti e prendi un bianco?!”..ragazzi, un po’ per il freddo preso la mattina e un po’ per l’essere in moto non ce la siamo sentita di eccedere e scegliere un calice, anche se di qualità, di corposo vino rosso..). Tutto ottimo, neanche a dirlo..!

maisonlabtoscana-cantina-antinori-ristorante

Salutiamo la splendida Cantina Antinori e l’altrettanto suggestiva via Cassia (per i motociclisti, ma anche semplicemente da percorrere merita davvero!) per raggiungere Greve in Chianti per una breve sosta dove ammirare la sua pittoresca piazza centrale.

maisonlabtoscana-greve-in-chianti

Da qui proseguiamo percorrendo la SR222 che è una delle strade più pittoresche del Chianti, piuttosto tortuosa fa si che il percorso risulti più lungo di quanto non sembri sulla cartina, ma davvero molto piacevole da far scorrere sotto le ruote della moto.

Velocemente raggiungiamo l’Hotel Agriturismo Casafrassi ricavato all’interno di una splendida villa del ‘900, con chiostro (ex convento) del 1200. Di gusto neoclassico e tipicamente toscano la villa si staglia su un panorama di giardini all’inglese contornati da vigneti e uliveti. A Casafrassi il nostro arrivo è stato accompagnato dalla vista di splendidi cavalli che correvano liberi nei possedimenti della tenuta….una scena davvero da film che ci ha lasciato entrambi senza parole e davvero emozionati.

maisonlabtoscana-casafrassi

Una volta venuti in possesso della stanza, stanchi e un po’ provati dal primo giorno di viaggio e dal freddo ci concediamo una rigenerante doccia calda per poi dirigerci affamati all’agriturismo della struttura. Qui finalmente possiamo apprezzare un calice di profumatissimo Chianti riserva, di produzione propria di Casafrassi, con cui gustare i primi nostri piatti della cucina toscana.
Sazi e soddisfatti, dato un veloce saluto alla nostra fidata compagna di viaggio (la moto), ci dirigiamo verso la nostra stanza: a nanna presto, il giorno dopo ci aspetta la Valle del Chianti e la Val di Chiana che ci accompagnerà fino a Cortona…..ma questo lo leggerete nel prossimo post!