Essendo un blog in cui raccolgo spunti, suggestioni e riflessioni sull’interior design ma anche, con una visione più ampia, su tutto ciò che è creativo e stimolante, oggi, causa forse del tempo quasi autunnale che stimola la mia natura più riflessiva, vi racconto l’esperienza fatta qualche sera fa grazie a Persone Curiose.net.
Persone Curiose.net è il “THINK TANK” di Padova e dintorni, costituito da tutte quelle persone che sono CURIOSE nella vita!
Nello specifico è un gruppo di giovani che hanno deciso di trovarsi, una volta al mese, per condividere il piacere di discutere assieme di tutti quegli argomenti che suscitano la loro curiosità. Ogni argomento parte da una racconto di esperienze e ognuno dei partecipanti può portare la propria esperienza condividendola.
Tema della serata a cui ho aderito è stato:
MAKE_Mani in pasta! L’artigiano sarà la ricetta per un nuovo rinascimento italiano?
Devo dire che l’esperienza fatta presso l’appartamento LAGO, durante le giornate del Salone del Mobile di Milano, mi ha talmente entusiasmato (per chi si fosse perso il post clicchi qui) che ho deciso di approfondire, più o meno per conto mio, il tema dell’artigianato o dei makers, come così vengono ora nominati i “nuovi artigiani/designer” tecnologici, e quest’appuntamento cadeva giusto a pennello.
Alla talk hanno partecipato: Stefano Micelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Ca’ Foscari, e autore di un libro, Futuro artigiano (Marsilio), di cui consiglio la lettura (!!!), i ragazzi di The Fab e Lino’s Type, Matteo Giorgessi (produttore di flauti traversi) e Lisa Grassivaro (artista orafa).
Nel corso della serata si è analizzata la situazione che stiamo attraversando e il sempre crescente prendere piede del “fare da se” o DIY-DO IT YOURSELF di origine americana; di come, nel mercato, stia cambiando la domanda, in fuga dalle logiche impersonali della produzione di massa, sensibile invece a piuttosto creare un rapporto di conoscenza, vedere, capire chi produce il tale oggetto, investendo piuttosto in pezzi su misura (si pensi ai vari shop online tipo ETSY); di come si punti al riciclo o al riparare un oggetto che non funziona; di come inoltre, anche per il mercato dei beni di lusso, si ricerchi sempre più l’originalità e la qualità, quella qualità che contraddistingue proprio un “pezzo” artigianale.
L’artigiano, un tempo, era una sorta di artista, l’industria ne ha, poi, sfruttato la preziosa conoscenza. Ora quelle conoscenze artigianali si sono praticamente perse, e ne deriva che i nostri prodotti possono essere fatti in Cina o chissà dove, scopiazzando quelle conoscenze e quell’originalità, che ha fatto grande il nostro made in Italy.
Negli ultimi tempi, fortunatamente, si sta assistendo ad una vera e propria “rivoluzione” che vede come protagonisti questi nuovi artigiani/makers legati al digitale, sia per alcune nuove tipologie di produzioni introdotte (stampanti 3d, taglio laser..etc.), sia per il volersi raccontare e cercare di fare rete….creando così un’economia in rete!
Dice Stefano Micelli:
“…abbiamo sempre ripetuto il mantra “dobbiamo investire in ricerca”, considerando invece l’artigianato e le professioni manuali come un retaggio del passato. Se si inizia a ragionare diversamente e a vedere nell’artigianato una risorsa, si ottiene di colpo un acceleratore di innovazione di cui non si riesce nemmeno a immaginare la portata. Anziché giocare alla guerra dei mondi, pensi a cosa si potrebbe fare combinando gli artigiani della meccanica, o della moda, o del vetro, e abbinandoli a un ingegnere, a un esperto di comunicazioni. …”
Citando il Prof. Micelli, in un Paese come l’Italia, famoso per i suoi prodotti di qualità, e dove la disoccupazione giovanile è altissima ma scarseggiano carpentieri, fornai, sarti e scalpellini, non sembra una cattiva idea cercare di reimpadronirsi di un pezzo della nostra storia e di quello che era il sapere dei nostri nonni per cercare di uscire da questa situazione di crisi economica.
Io, nell’approfondire questa realtà, ho già conosciuto tante persone, giovani, laureate, consce che il famoso “posto fisso” ormai è una chimera…ma d’altra parte ormai lo è anche quello a CO.CO.CO/PRO..così come le fantomatiche istituzioni…..giovani, dicevo, che hanno voglia di fare, che stanno facendo, che ci credono, che credono che questa possa essere la strada giusta…e non vi nascondo che sto iniziando a crederlo anche io!
Mi piacerebbe sentire il vostro pensiero….cosa ne pensate? Vi va di lasciare un commento per magari aprire un dibattito?
Grazie!
Siti di riferimento:
persone curiose.net
linkiesta.it
futuro artigiano.com
laureati artigiani.it
Penso che questo sia il futuro…almeno una parte di quello che sarà il nostro futuro!! Lo sentiamo dire già da un po’ di tempo ma veramente se questa crisi ha portato qualcosa di nuovo è questa voglia di reinventarsi e trovare nuove vie di occupazione e di realizzazione personale! Lo dice una che incarna questa “new wave”…che si è ripensata in chiave artigiana. Il lavoro che passa dalla nostra mente alle nostre mani, il concretizzarsi del pensiero in materia, ha un valore immenso, catartico e ricco di valore. Da mamma mi sento anche in dovere di insegnare tutto ciò ai miei figli!
Grazie per questo post e per diffondere questo messaggio importantissimo!
Grazie a te Denise per aver lasciato il tuo preziosissimo e utile contributo!!!
ps: complimenti per le tue realizzazioni! 😉
Elisabetta