MMM Corones, firmato dall’archistar Zaha Hadid, è una delle sei sedi che compongono il Messner Mountain Museum.
Collocato sulla vetta di Plan del Corones (2275 m), il MMM Corones è dedicato all’alpinismo tradizionale, che è stato caratterizzato da Reinhold Messner.
Le sue vetrate restituiscono le immagini dell’infanzia del celebre alpinista – le Odle e il Pilastro centrale del Sasso di Santa Croce, così come i ghiacciai granitici che sovrastano la valle Aurina. Il museo ripercorre l’evoluzione dell’alpinismo moderno degli ultimi 250 anni sottolineando il tema principale dell’esposizione: la disciplina principe dell’alpinismo. Al centro del museo non vi sono imprese sportive o primati bensì i grandi personaggi dell’alpinismo, oltre a filosofi e pionieri che hanno osato “la transizione aurea” dall’idea al fare, prescindendo dal perchè.
Nonostante i 1000 metri quadrati di superficie dello spazio museale, l’archistar Zaha Hadid ha scelto uno sviluppo prevalentemente sotterraneo con un ridottissimo impatto visivo sull’ambiente. Il materiale di scavo movimentato durante la costruzione è stato di circa 4.000 mc ma è stato poi riposizionato sopra e attorno al fabbricato.
Le linee sinuose tipiche dei lavori di Zaha Hadid scandiscono il percorso a partire dall’ingresso della struttura. Da qui si scende, attraverso un sistema di scalinate a cascata verso i tre livelli espositivi, nel ventre della montagna.
Le pareti sono rivestite in cemento (il rivestimento dell’edificio, sia all’esterno che all’interno, è realizzato con pannelli di calcestruzzo fibrorinforzato), materiale che permette di dare espressione alle forme libere tipiche del fare progettuale dell’architetto, ma anche che si relaziona perfettamente con il tema principe delle scalate, la roccia soprattutto per la sua colorazione naturale: i pannelli esterni, che hanno un colore chiaro, simile ai picchi frastagliati delle vicine Dolomiti, ripiegano senza soluzione di continuità verso l’interno del museo, dove il colore diventa più lucido e scuro, come l’antracite che si può trovare scavando in profondità.
Solido e allo stesso tempo malleabile, il progetto in cemento di Zaha Hadid riproduce l’aspetto della montagna alpina, con i suoi picchi e i suoi massicci in pietra. Dialogando pure con loro: dalle vetrate entrano i monti all’intorno e dalla terrazza esterna di 6 m aggettante si gode di uno splendido panorama a 240°, spaziando dalle Alpi dello Zillertal all’Ortles, fino alle Dolomiti.
La scelta delle strategie da adottare per garantire un’elevata efficienza energetica (il museo è certificato CasaClima Classe A) è stata guidata dalle peculiarità del sito: l’altitudine sul livello del mare (e le conseguenti condizioni climatiche e meteorologiche d’utilizzo), la raggiungibilità del sito, soprattutto nel periodo invernale, e la fonte energetica più idonea. Dopo aver considerato tutte le opzioni possibili, si è scelto di utilizzare l’energia elettrica: in Alto Adige l’elettricità è prodotta in gran parte da energie rinnovabili mediante centrali idroelettriche e, con un ridotto fabbisogno per il riscaldamento, i consumi di corrente elettrica sono comunque contenuti.
Per contenere il fabbisogno energetico, i progettisti si sono concentrati sulle prestazioni dell’involucro e dell’impianto di riscaldamento: la struttura è completamente avvolta da un cappotto termico di spessore 18/24 cm e le finestre hanno un triplo vetro bassoemissivo; il riscaldamento avviene con pannelli radianti a pavimento ad acqua (superfici radianti a bassa temperatura) ed è affiancato da un impianto di ventilazione con recupero di calore. Inoltre, la soluzione costruttiva sotterranea collabora a garantire una temperatura interna costante durante tutto l’anno, fornendo un’ottimizzazione in termini di efficienza energetica.
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