“In un certo senso – spiega Carlo Bardelli, eclettico mentore dell’ambizioso progetto Xilo1934 – ho voluto trasferire sul terreno dei pavimenti in legno e parquet decorato, l’esperienza e la sensibilità sviluppate in anni di ‘dialogo’ con il materiale ceramico. Un modo per disegnare il legno, al pari della tela o dell’intonaco, con mood e suggestioni di varia origine che inducono a pensare di camminare oltre la nuda materia. …”
Così quando qualche giorno fa sono stata contattata da Xilo1934, per illustrarmi la loro vasta gamma di parquet, ne sono rimasta subito entusiasta e ho deciso di parlarvene. Colpita dal fascino di un parquet che aveva il calore della materia viva, ma anche il design dei rivestimenti in ceramica, ho voluto entrare nel vivo di questa azienda scoprendo che oltre ad avere una bella immagine c’era di più..e non poco di più! Alle caratteristiche prima citate si somma infatti una filosofia green e una produzione interamente made in Italy. Niente male vero?! Ma conosciamola assieme!
Xilo1934 – Piemonte Parquets, azienda che vanta un’esperienza maturata sul campo da più di 80 anni, impiega il suo credo green utilizzando solo legnami di provenienza legale, collanti senza emissioni di formaldeide e prodotti di finitura naturali.
Seguendo il motto “il nostro futuro lo scegliamo noi“, ogni prodotto o dettaglio realizzato viene studiato e valutato a partire dal suo impatto ambientale e sull’impatto che avrà per la salute di chi lo produce e di chi lo utilizzerà.
Una produzione interamente italiana, dicevo, che prevede una vasta gamma di soluzioni prefinite in cui i listoni sono pronti per essere posati senza la necessità di trattamenti di finitura che aumentano notevolmente i tempi di posa.
La soluzione di prefinitura ad olio da loro proposta risulta poi il metodo più coerente in linea con i principi di ecologia e bioedilizia.
Infatti il legno continua a respirare perché è trattato con olio naturale. Questo tipo di finitura comporta un maggiore impegno per la manutenzione ma si tratta di un vincolo ampiamente compensato dai vantaggi strutturali ed estetici, oltre che ecologici, che qualificano la pavimentazione.
In alternativa la finitura a vernice ad acqua è comunque concepita sempre nell’ottica del massimo rispetto ecologico. Questo tipo di vernice comporta inoltre un altro grande vantaggio: è riparabile.
Ma non solo di buone caratteristiche tecniche sono fatti i parquet di design di questa azienda, altro punto di forza è l’estetica. Per lustrarci gli occhi ho scelti i 3 che nella loro vasta proposta ho trovato più versatili o originali.
Il primo è il parquet decorato ideato dall’Architetto Manuela Corbetta denominato SISSI che presenta un’elegante intreccio di foglie.
E’ un motivo che viene proposto anche in altri colori e sfogliando la loro gallery è facile rendersi conto come modulando gli abbinamenti di tonalità si possa ottenere un effetto più industrial o aristocratico.
Il secondo è un parquet di design in rovere Slavonia denominato Paisley e ideato dall’Architetto Carlo Dal Bianco, a me ricorda molto il fascino etnico delle fantasie all’henné indiane.
Il terzo che vedete qui sopra. ma anche nella primissima immagine del post, è sempre in rovere Slavonia e si chiama Archipetali. Disegnato dal designer Nigel Coates, è il mio preferito della collezione perchè incrocia un mood nordico nei colori con uno stile dai richiami naturali.
Avevo detto che vi avrei indicato i miei tre parquet decorati preferiti ma è stato davvero difficile selezionarne un numero così ristretto, sia per la ricercatezza nelle grafiche che nella versatilità dell’utilizzo. Così ne condivido anche un quarto giusto per lasciarvi la curiosità di andare a sbirciare la restante parte della collezione! Il quarto, quello nella foto qui sopra, richiama tantissimo le tanto di tendenza ceramiche esagonali, e non a caso si chiama proprio Esagona ed è stato disegnato da Alessio Pinto.
…e il vostro parquet decorato qual è?