Con la bella stagione rinascono balconi e giardini così come il mio desiderio di stare all’aria aperta. E’ così anche per voi vero?!
Per vivere appieno il nostro outdoor ci vengono in aiuto strutture come pergole e tettoie da giardino che, grazie alla loro funzione di riparo ed ombreggiamento, lo trasformano in un vero e proprio ambiente esterno dove rilassarsi e godere di momenti conviviali.
In questo post vedremo assieme le differenze tra pergole e tettoie da giardino, come sceglierle e qualche idea di stile.
Il primo step è capire che budget abbiamo a disposizione. Un valido aiuto sui prezzi delle tettorie in legno lo possiamo trovare nel portale homedeal.it, dove si possono confrontare i preventivi, trovare maggiori informazioni sui lavori edili e scegliere il professionista più adatto alla nostra esigenza.
Per quanto riguarda la tipologia, la pergola assume maggiormente una funzione di leggera ombreggiatura. E’ una struttura che può essere arricchita con dei tendaggi o delle piante rampicanti dal valore estetico e che risulteranno sicuramente utili per schermare dai raggi solari. Io la trovo una soluzione molto affascinante e anche un po’ romantica – bohémien se pensata, ad esempio, adornata con delle lucine da accendere durante le sere estive; oppure impreziosita con dei tendaggi svolazzanti ricavati da scampoli di cotoni grezzi.
La tettoia in legno, ad esempio, è un elemento più strutturato rispetto al precedente in quanto dotato di una vera e propria copertura. Quest’ultima risulta utile a generare riparo ai nostri veicoli o per creare un’area relax nel nostro giardino o terrazzo. La tettoria in legno, come la pergola, può essere impiegata in un giardino come struttura a sé stante, addossata ad una parete oppure a proteggere la superficie di un terrazzo.
Attenzione però!
A seconda del tipo di struttura che si installa, bisogna richiedere delle autorizzazioni al Comune di appartenenza o al condominio in cui si risiede. Individuare la categoria a cui è assimilabile l’opera che si vuole realizzare è importante per determinare quale sia il titolo abilitativo adeguato e non incorrere in un abuso, seppur inconsapevole.
Per quanto riguarda pergolati, pensiline e tettoie, le definizioni e le autorizzazioni da richiedere purtroppo variano da Comune a Comune, non essendoci una normativa chiara e unitaria a livello nazionale. Quindi è bene consultare il Regolamento Edilizio del proprio Comune e richiedere la consulenza di un tecnico abilitato per il proprio caso specifico.
Non temete! Di seguito facciamo assieme il punto per capire come orientarsi nella scelta ed individuare la tipologia in cui si ricade a livello normativo e burocratico.
Quando si parla di tettoie, pergolati, tende e verande bisogna analizzare i fattori che possono determinarne un diverso trattamento a livello autorizzativo. Prima di tutto bisogna considerare la funzione che il manufatto assume: potrebbe essere di ombreggiamento o schermatura solare (ad esempio i pergolati), protezione da tutti gli altri agenti atmosferici (tende, tettoie e pensiline) o aumento dello spazio vivibile dell’appartamento (verande).
La normativa edilizia dà valore anche alla precarietà e all’amovibilità dell’opera: un manufatto è definito precario se è rimovibile senza demolizioni ed ha carattere temporaneo; in questo caso l’opera è esente da autorizzazioni.
E’ inoltre importante comprendere se l’intervento che si vuole realizzare ricada nelle attività di ‘Edilizia libera’, per cui basta una semplice Comunicazione inizio lavori (CIL, che concerne interventi di manutenzione ordinaria) o Comunicazione asseverata da un tecnico abilitato (CILA, che concerne alcuni interventi di manuntenzione straordinaria), oppure in altre situazioni per cui può essere necessario un titolo abilitativo, come Segnalazione certificata inizio attività (SCIA,
per interventi di manutenzione straordinaria che comportino una modifica strutturale, per interventi di restauro e risanamento conservativo e per alcuni interventi leggeri di ristrutturazione edilizia), Dichiarazione inizio Attività (DIA) o Permesso di costruire (che concerne gli interventi di nuova costruzione, di ristrutturazione edilizia).
In linea generale si può quindi affermare che i manufatti amovibili e di modeste dimensioni possono essere installati anche con una comunicazione di inizio lavori (CIL), mentre le strutture fisse, o che implicano un aumento della volumetria, necessitano di permesso di costruire.