Il rifugio Oberholz , con la sua moderna architettura alpina, è uno di quei posti che volevo visitare da tanto tempo!
Il comprensorio sciistico di Latemar – Obereggen – Pampeago, dove si colloca il rifugio, è un’area che conosco bene e che frequento sin da piccola. Ora non sciando più resto comunque attratta dalle mille attività, paesaggi e posti belli che può offrire la montagna e anche per questo entra spesso tra i miei vari racconti sui social. Tra i posti di montagna che attirano senza dubbio la mia attenzione vi sono i rifugi che negli ultimi anni stanno vivendo un periodo di splendore sia per le recenti costruzioni che li caratterizzano o che per i relooking a cui sono stati piacevolmente sottoposti.
Ultima mia scoperta è il rifugio Oberholz , un’innovativa architettura di recente realizzazione che sorge nel cuore delle Dolomiti (quota 2096 m) e si inserisce nel paesaggio montano circostante con una soleggiata terrazza a 360°. Le ampie vetrate panoramiche del rifugio puntano ad esaltare la bellezza dello scenario montano offrendo nel contempo un confortevole riparo. Nelle tre salette aggettanti, affacciate a dominare la leggendaria pista Oberholz, i piaceri del palato si fondono con le delizie per gli occhi.
Il rifugio Oberholz spicca subito alla vista con le sue inconfondibili tre ampie vetrate in pieno dialogo con la natura circostante a catturare, come dei cannocchiali, i tre massicci circostanti. Le falde delle 3 verande si ispirano al tipico tetto a due falde e proseguono all’interno con ramificazioni curvilinee che, fondendosi nella struttura tanto complessa quanto compatta, formano piccole nicchie come angoli d’atmosfera intima e raccolta.
Le travature in legno sono state lasciate a vista per amplificare l’impatto scenico della loro geometria curvilinea negli interni. Gli spazi intermedi invece sono rivestiti in pannelli di legno. Per ciò che riguarda i materiali, l’intera facciata esterna è in larice, mentre la struttura portante e il rivestimento interno sono realizzati in legno di abete rosso.
Nella sua imponente e scenica fisicità, in esterni ed interni, questa struttura mi ricorda indubbiamente quella vista al MMM Corones, firmata dall’archistar Zaha Hadid. E non a caso i – giovanissimi- progettisti del Rifugio Oberholtz sono Peter Pichler e Pavol Mikolajcak. Il primo dei due si diplomò con lode al master class tenuto da Zaha Hadid e lavorò a Londra presso lo studio dell’archistar restando quindi indubbiamente influenzato dallo stile delle geometrie che resero celebre il famoso architetta irachena.
Il rifugio Oberholz è accessibile dalla vicina seggiovia “Oberholz” raggiungibile da Obereggen (come ho fatto io), Pampeago e Predazzo. E’ stato da poco aperto un sentiero che permette di raggiungere il rifugio anche a piedi.
Ps: scusate il mix di foto ma, nonostante fossimo a fine stagione, l’affluenza era davvero elevata e mi è stato difficile farne di buone! Rimedierò presto 😉