Una riflessione che sto elaborando da qualche mese è che faccio fatica ormai ad emozionarmi! Parlo del lavoro di ricerca di novità, utile sia per il blog ma soprattutto per la mia professione di interior designer. Comincio a pensare che sia lo scotto da pagare quando le cose viste iniziano ad essere diverse. Nel caso poi del design nordico, quest’ultimo ci ha abituati a segnare il passo non attraverso novità rivoluzionarie o stravolgimenti radicali ma tramite variazioni di piccola portata, piccoli interessanti dettagli da cui trarre diverse utili ispirazioni e riflessioni. Ho deciso così di prestare maggiore attenzione a questo durante la mia recente visita alla Stockholm Furniture Fair 2019 .
Quest’anno il mio giro in fiera è iniziato dall’ultimo padiglione e per la precisione dalla Green House, l’area dedicata al design emergente, che ricorda un po’ il nostro Salone Satellite del Salone del Mobile di Milano.
Di quest’area mi porto a casa sicuramente una novità da seguire:
- Le creazioni della designer Begüm Cana Özgür che si ispirano alla tradizione artigianale del suo Paese, la Turchia, con un’interpretazione contemporanea. Esposti vi erano dei tappeti, arazzi e un divisorio realizzati da donne siriane rifugiate, facenti parte del progetto Atlas, e di Harran.
E ora invece un po’ di riflessioni in generale su quanto visto e su futuri trend. Partiamo dai colori: messo un po’ da parte il ruggine – mattone è ora di approfondire i verdi chiari-ocra (che fanno molto anni ’60-’70), il rosa super tenue, marrone, il beige e nero. Qui sopra messi in mostra da Swedese, Menu e & Tradition, in copertina Muuto.
Oltre a questo ho notato il ritorno di pattern optical in bianco, nero rosso. Anche questi in perfetto richiamo degli anni ’60 – ’70 ma anche un po’ anniversario del Bahuaus. Qui sopra messi in mostra da Swedese, Design House Stockholm, Artek e Jot Jot.
Per quanto riguarda le forme, a Maison et Object avevo già notato una grande attenzione per le linee tondeggiati. In questo ci ho letto un po’ come un’evoluzione dello stile anni ’50, visto gli anni passati. Qui sopra messi in mostra da Jot Jot, Ferm Living e Magis.
In fatto di decor, dopo il macramé, il prossimo trend è quello degli arazzi da parete! Messi in mostra qui sopra sia da Ferm Living che da Begüm Cana Özgür.
Per ciò che riguarda l’illuminazione anche qui, dopo Habitare di Helsinki ed altre fiere internazionali, in diversi stand ho notato la presenza di lampade tonde in carta, big size o più piccole ma in moltitudine. Un esempio è stata la proposta in stand di Granit.
Rispetto a Maison et Objet, qui la paglia di Vienna non è proprio pervenuta, a parte qualche prodotto di Design House Stockholm.
Invece per quanto riguarda le aziende che vi segnalo e che mi sono piaciute tanto:
- La prima è Kateha, azienda tessile svedese che produce tappeti e di cui mi sono innamorata della serie di tappeti disegnati da Katrín Ólína che vedete in particolare nella foto qui sopra.
- La seconda che vi segnalo è Gemla, azienda d’arredamento svedese che mi ha particolarmente colpito per la sinuosità delle forme dei suoi prodotti in legno curvato. Minimal ma sofisticati al punto giusto, li troviamo ad arredare anche le stanze del stupendo Miss Clara Hotel di Stoccolma. Tra i designer che nella storia hanno collaborato con questa azienda troviamo niente meno che Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz! Di questa azienda ve ne avevo parlato anche in merito alla location del Fuorisalone 2018, Hemma, in cui veniva raccontato il vivere la casa al modo svedese.
- Terza azienda che vi suggerisco di appuntare è Olby design. Anche in questo caso è una realtà svedese, la particolarità è che è nata negli anni ’80 dalla passione di due sorelle riguardo i mobili dalle linee semplici e che potessero durare nel tempo anche grazie all’utilizzo di prodotti naturali di prima qualità.