Forse la parola che ho maggiormente scritto negli ultimi post è proprio “colore” per descrivere le tendenze mobili ed interior, più in generale !
Dopo un forte dominio di nuance naturali, il colore è entrato in maniera dirompente nei nostri spazi, modulandosi come espressione di vari materiali, superfici e pattern. L’abbiamo visto anche nella scorsa Maison et Objet, l’abbiamo visto alla Stockholm Furniture Fair e ovviamente al Salone del Mobile 2019 a dettare le tendenze mobili ed interior.
Come presso lo stand Tomasella, in cui le tendenze mobili corrispondono a nuance naturali accostate ad accenti di colore, come il giallo senape – verde delle poltroncine Loft, gli aranciati del servomuto Kalista che dal pesca della madia Remix (rovere Carbone incontra il laccato opaco Pesca) si spingono fino al rosso mattone della libreria Fortebraccio.
Il colore, se da un lato è assolutamente affascinante, è anche un elemento che bisogna assolutamente saper dosare e declinare nel giusto contesto e nella giusta nuance.
Anche per questo negli ultimi periodo si è fatto un gran parlare di moodboard!
Sapete cosa sono le moodboard?
Le moodboard sono utili e pratici strumenti, utilizzati tendenzialmente dagli addetti ai lavori (ma non solo), che permettono a chi non è avvezzo a stili, finiture e colori, di entrare nel vivo della materia toccandola con mano.
Non a caso, ad esempio durante l’ultimo Salone del Mobile, presso lo stand Tomasella la varietà della loro proposta è stata espressa attraverso una parete di moodbord (vedi video in fondo al post), davvero molto interessante, tramite la quale il visitatore poteva cogliere la molteplicità della declinazione delle finiture e colori dei loro prodotti: si pensi ad esempio alla madia Vinci che presenta praticamente infinite soluzione di composizione, tra differenti ante e cassetti e finiture degli stessi.
E per quanto riguarda le finiture?
In contrasto con la ricchezza di colori, la materia invece si “frantuma”. Così a rivestire ante e cassetti troviamo la graniglia Piasentina e l’elegantissimo Noce Cannettè. La percezione dello spazio stesso si scompone e si moltiplica grazie a finiture specchiate fumè e bronzate. In un gioco di vedo e non vedo si frammenta anche il vetro interpretando rivestimenti in vetro cannettato, come quello della graziosissima madia vetrina Nina (per me è stato amore a prima vista!). Le stesse geometrie di chiaro scuri “cannettati” le troviamo nei pattern di carte da parti e nelle imbottiture di testiere di letti contemporanei, ma allo stesso tempo con un respiro classico che li rende trasversali a vari stili.
Come già detto in passato, sto apprezzando enormemente la proposta d’arredamento che ho visionato durante le recenti fiere. È un po’ come se si fosse trovato il giusto equilibrio mixando il meglio che i trend passati hanno affermato, ovviamente rivisitandoli in chiave moderna.